L’endodonzia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa della morfologia, della fisiologia della polpa dentale umana e dei tessuti periradicolari.
La patologia pulpare interessa la parte vitale del dente. La causa può essere batterica, associata alla carie, o traumatica di origine masticatoria, iatrogena o conclusiva accidentale.
Entrambe scatenano una reazione pulpare che si identifica in un processo a catena che ha inizio con l’infiammazione. All’insulto la polpa reagisce con aumento della portata ematica, incremento del volume pulpare e aumento della permeabilità vascolare. Questi tre fattori determinano l’aumento della pressione tissutale che causa la compressione dei vasi a livello della strozzatura apicale, produce ischemia e di conseguenza necrosi. Da ciò si scatena la patologia pulpare che richiede il trattamento endodontico.
La letteratura indica tre tappe fondamentali nel trattamento endodontico precedute da una fase della “diagnostica”, durante la quale si deve comprendere la causa della patologia e di conseguenza stabilire un corretto piano di trattamento. A una prima fase operativa detta “preparatoria”, durante la quale si esegue un’adeguata e predeterminata sagomatura canalare, segue una corretta detenzione dello spazio endodontico e infine una terza fase in cui si esegue un sigillo tridimensionale dello spazio canalare.